Nelle elezioni, anche i cittadini hanno dei diritti: ad un voto libero, uguale e che conti davvero.
Ce li riconosce la Costituzione e la Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
È ora di farli valere, perché non vogliamo più votare con leggi elettorali incostituzionali scritte nel solo interesse dei partiti.
Se questo sistema elettorale ti disgusta o i candidati che sei costretto a votare ti portano a rimanere a casa, c’è una alternativa: unisciti al ricorso di cittadini alla Corte europea dei diritti dell’uomo per le violazioni alla libertà di voto che si realizzeranno con le prossime elezioni.
Grazie all’impegno di molti italiani, il ricorso che abbiamo presentato in occasione delle elezioni 2018 contro questa legge elettorale ha superato la prima fase di ammissibilità della Corte europea e ci sarà una sentenza presto.
Oggi puoi darci una mano a rafforzarlo e rivendicare i tuoi diritti politici.
È semplice.
Presentati al tuo seggio, registrati e chiedi al presidente di seggio di verbalizzare questa dichiarazione:
“Non partecipo al voto in quanto il sistema elettorale non mi garantisce un voto libero, uguale e che conti davvero, come garantito dall’articolo 48 della Costituzione, dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo e dal Patto internazionale sui diritti civili e politici.”
Se dopo questa verbalizzazione non ritirerai la scheda elettorale, risulterai tra gli astenuti. Se invece ritiri la scheda ma la riconsegni senza entrare in cabina elettorale, risulterà come scheda nulla.
Per chi invece voterà, la dichiarazione da verbalizzare è la seguente:
“Parteciperò al voto ma denuncio che il sistema elettorale non mi garantisce un voto libero, uguale e che conti davvero, come garantito dall’art. 48 della Costituzione, dall'articolo 3 del primo protocollo della Convenzione europea dei diritti dell’uomo e dal Patto internazionale sui diritti civili e politici.”
Per chi volesse denunciare anche le limitazioni al diritto di presentarsi alle elezioni, come dimostrato dalla Lista Referendum e Democrazia di Marco Cappato, aggiungere questa dichiarazione:
“Inoltre, è stato limitato anche il diritto di elettorato passivo, come dimostrato dalla esclusione della lista “Referendum e Democrazia con Marco Cappato” per aver raccolto firme digitali. “
Per facilitare le operazioni, puoi presentare una copia scritta della tua dichiarazione da allegare.
Se ne porti una seconda copia puoi chiedere al Presidente di seggio di firmartela per ricevuta (il Presidente non è però obbligato a rilasciare la ricevuta)
Segnati il numero del tuo seggio, in modo che potremo poi avere copia del verbale e, insieme agli altri, fare ricorso gratuitamente alla Corte di Strasburgo.
Il diritto di lasciare dichiarazioni a verbali è riconosciuto, se il presidente del tuo seggio non lo conosce, basta che gli dici di prendere il punto 17.7 ( Rifiuto di ritirare la scheda. Restituzione della scheda prima di entrare in cabina. Reclami e dichiarazioni di astensione o di protesta - pagine 80 ) delle Istruzioni per le operazioni degli uffici elettorali di sezione. Pubblicazione n.3 - Elezioni politiche - Ed.2022
Per qualsiasi chiarimento puoi contattarci qui azione@libertadivoto.it
I giorni del voto organizzeremo un servizio di risposta telefonica per fornire assistenza.
estratto dal manuale di seggio:
“Può inoltre verificarsi che l’elettore chieda che vengano verbalizzati suoi reclami o dichiarazioni di astensione dal voto o di protesta o di altro contenuto. In tali evenienze, il presidente del seggio, per non rallentare il regolare svolgimento delle operazioni elettorali, deve mettere a verbale, in maniera sintetica e veloce, le generalità dell’elettore e i suoi reclami o dichiarazioni, allegando gli eventuali documenti scritti che l’elettore medesimo ritenesse di consegnare al seggio. (Cfr. artt. 62, 66, primo comma, e 87, primo comma, T.U. n. 361/1957)”